giovedì 12 marzo 2009
Joe Petrosino
La scopertura di una statua e di una lapide dedicate a Joe Petrosino, un intervento dello storico Giuseppe Carlo Marino ed una cartolina con veduta dei primi del ’900 di piazza Marina, sono le principali iniziative promosse dall’amministrazione comunale, per ricordare il centenario dell’assassinio del celebre poliziotto italo-americano, una delle prime vittime della mafia, ucciso la sera del 12 marzo 1909 a Palermo, a piazza Marina, mentre rientrava in albergo, l’Hotel de France.
In accordo con l’Istituto superiore per la Difesa delle Tradizioni, con l’Università degli Studi e con l’Accademia di Belle Arti, giovedì 12 marzo, l’appuntamento è a partire dalle 10.30. a Villa Garibaldi, a piazza Marina, dove il sindaco Diego Cammarata scoprirà la statua raffigurante Petrosino, che, nell’attesa della collocazione definitiva, verrà esposta provvisoriamente nel palazzo che fu dell’Hotel de France, poi Casa del Goliardo, oggi proprietà dell’Università e completamente ristrutturato.
La statua di Petrosino, in vetroresina patinata, per un metro e 94 cm e per un peso di circa 50 chili, raffigura il poliziotto con la testa girata verso destra e rivolta in alto, con la borsa dei suoi documenti sotto braccio. Rientra nella scultura l’installazione di un’ombra artificiale proiettata dinanzi alla figura del poliziotto, che allude all’ombra del killer. Alla scopertura della statua, parteciperanno anche l’assessore alla Cultura Giampiero Cannella, il rettore dell’Università, Roberto Lagalla, il console americano a Palermo, Barbara Cucinella, e il pronipote di Petrosino, Nino Melito, accompagnato dal vicesindaco di Padula e da una quarantina di cittadini del paese in provincia di Salerno, patria del poliziotto assassinato.
A presiedere all’evento ci saranno anche gli studenti di alcune scuole, e un gruppo di musicisti del Conservatorio che eseguirà gli inni italiano e americano. Mentre all’interno dell’ex Hotel de France, dopo un intervento del professore Giuseppe Carlo Marino, verrà scoperta una lapide in memoria degli ultimi giorni trascorsi a Palermo da Petrosino, durante il quale verranno esposte anche 200 cartoline create per l’occasione, di rilevante interesse filatelico, curato dall’International Hinner Wheel Palermo Centro, assieme all’Istituto superiore per la Difesa delle tradizioni.
«Il tenente Joe Petrosino – ha detto l’assessore alla Cultura – è forse il primo rappresentante delle istituzioni ucciso dalla mafia perché indagava sulle sue collusioni criminali fra le due sponde dell’oceano. In un’epoca in cui la mafia non era ancora una cancrena sociale, quell’omicidio non fu colto nella luce in cui possiamo vederlo oggi, cioè come il sacrificio di un uomo di giustizia che seppe capire con largo anticipo gli intrecci perversi di una criminalità in espansione, che avrebbero avuto effetti sempre più devastanti sulla vita civile siciliana, italiana e internazionale. È, dunque, doveroso che, a cento anni da quel delitto, Palermo ricordi Joe Petrosino in maniera degna». Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito internet www.comune.palermo.it.
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