domenica 3 maggio 2009

4 maggio 1980




Emanuele Basile (Taranto, 2 luglio 1949 – Monreale, 4 maggio 1980) capitano dei carabinieri, ucciso da Cosa Nostra mentre ritornava a casa con la moglie Silvana e con la figlia Barbara di due anni, dopo aver presenziato nel paese alla festa del Santissimo Crocifisso..

Terzo di cinque figli, frequentò l'Accademia Militare di Modena. Prima di intraprendere la carriera militare, riuscì a superare il test di Medicina e a sostenere il difficile esame di Anatomia, ma i sentimenti di giustizia e legalità, valori fondamentali nella sua vita, ebbero il sopravvento sulla professione medica. Fu così che entrò nell'Arma dei Carabinieri. Prima di giungere a Monreale comandò le compagnie di altre città, tra cui quella di Sestri Levante (GE), e se la mafia non avesse interrotto la carriera del giovane carabiniere di 31 anni, la successiva destinazione sarebbe stata quella di San Benedetto del Tronto (AP). Precedentemente al suo assassinio, aveva condotto alcune indagini sull’uccisione di Boris Giuliano, durante le quali aveva scoperto l'esistenza di traffici di stupefacenti. Tuttavia, apprestandosi a lasciare Monreale, si era premurato di consegnare tutti i risultati a cui era pervenuto a Paolo Borsellino. La sera del 4 maggio 1980 mentre era intento con la figli piccola e alla moglie ad assistere allo spettacolo pirotecnico della festa del Santissimo Crocefisso giù al Monreale, Basile viene sparato alle spalle da un killer della mafia che poi fuggirà in auto atteso da due complici. Basile viene trasportato all'ospedale di Palermo dove i medici tenteranno di salvargli la vita con un delicato intervento chirugico ma il carabiniere muore durante l'operazione lasciando nel dolore la moglie e lo stesso Borsellino che era corso in ospedale. Il suo assassino verrà catturato subito dopo l'omicidio dai carabinieri ma verrà assolto tre anni creando sgomento e rabbia sia nei magistrati sia nei suoi colleghi.
fonte: www.wikipedia.it

Nessun commento: