lunedì 11 maggio 2009

...OGGI NON SI GIRA.

…oggi nessun ciak per sopralluoghi.

C’era una causa per la quale abbiamo iniziato e sostenuto l’impegno: la causa di Agrodolce. Non è un problema di convenienze, o almeno non solo. Agrodolce rappresenta una possibilità di occupazione nuova, che svilupperebbe maestranze che altrimenti sarebbero, come è fino ad oggi accaduto, volate via verso cinecittà più allettanti.Alle 10.30, questa mattina, ai candelai, c’erano tutti, o quasi tutti, ma alla fine c’erano di tutti un pò…tutti siciliani. C’era pure chi ha preso le chiavi della macchina questa mattina, da catania, e ha deciso di correre per due calde ore in autostrada per raggiungere l’appuntamento. C’era la stampa, c’era la radio, c’era la rai…che non aspettavamo… c’era sopratutto la gente che per strada, stupita, col dito puntato in faccia, indicava tuccio cutòòò, stefano martoranaaaa…guarda, c’è turiii!
Questo quello che, già nel 2006, doveva essere la “macchina Agrodolce” nelle parole dell’ex assessore Leanza: “Creare occupazione, destagionalizzare i flussi turistici e promuovere i luoghi della Sicilia sono gli obiettivi che ci interessa raggiungere supportando le produzioni che decideranno di utilizzare un set naturale come quello che la nostra regione è capace di offrire. Ancora una volta puntiamo su nuovi modelli di sviluppo: vogliamo creare in tutta la Sicilia condizioni produttive vantaggiose, facilities di vario tipo e servizi logistici in grado di attrarre soggetti imprenditoriali esterni, favorendo, incrementando e razionalizzando gli investimenti sul territorio.” sono passati ormai un paio d’anni da questa dichiarazione e ancora Agrodolce sta cercandosi un suo posto al sole.

Ricordiamo, inoltre non per ultimo, che il progetto di Gianni Minoli lancia la nuova real soap prodotta da Rai Educational e che, come Educational, si propone argomenti, per una soap, insoliti e di un certo spessore. E non meno importante: riuscire ad impiegare forza lavoro locale. L’obiettivo di Agrodolce è quello della pressoché totale occupazione di siciliani. Questo significa che attori, fonici, elettricisti, costumisti siciliani che hanno dovuto migrare in continente per poter fare il lavoro che avevano scelto, hanno finalmente la possibilità di rientrare nella loro terra, per lavorare e in quest’ottica, dovrebbe essere possibile “scegliere” di andarsene e non doverne essere obbligati. Per non parlare della gente comune che in quelle zone ha attività commerciali e che grazie a questa macchina, riesce ogni giorno a lavorare…parliamo del semplice giornalaio, che venderà probabilmente 20 giornali in più, oppure il ristorante, che non chiude quest’anno in inverno, perchè c’è movimento in zona…oppure come alcuni alberghi…destagionalizzati, quest’anno. Per non parlare degli affitti di appartamenti, quelli dei privati, perchè è più semplice che mi affitto un bilo, piuttosto che fare il pendolare… Insomma. Una cosa importante rimane: alla fine siamo riusciti a mettere insieme le voci di tutti per un intento comune. Basta!


http://www.youtube.com/watch?v=tObWg_SuRQQ

http://www.youtube.com/watch?v=YfMz0yhk_E0

…e gli altri…

1 commento:

wonderpaolastra ha detto...

Al di là di ogni sterile polemica relativa alla qualità del prodotto, io, “romana” , dal di dentro, dopo aver trascorso più di anno a dare tutta me stessa a questo progetto, so quanti e quali sacrifici ci sono dietro al lavoro di tantissime persone e le difficili condizioni in cui spesso ci siamo trovati a girare. Sono orgogliosa di aver contribuito alla realizzazione di un prodotto di tutto rispetto, che ha trovato la sua dignità nei continui miglioramenti avvalorati dal sempre crescente aumento negli ascolti.
Agrodolce rientra perfettamente nei canoni della soap opera e si distingue dalla altre per la bellezza delle location che fanno da sfondo ai personaggi e alle loro storie. Ed è come tale che va giudicata. Basta inconsistenti paragoni con fiction del calibro di Montalbano, che fanno parte di un codice narrativo e drammaturgico totalmente differente e che dispongono di mezzi incomparabili.
Prendete Agrodolce per quello che è, come l’inizio di un decoroso progetto da cui ne potranno nascere altri, forse migliori o forse no. Non tagliate le gambe a una macchina che può portare solo vantaggi a una terra così ricca e rigogliosa, spesso ricordata più per i suoi difetti che per i suoi innumerevoli pregi. Lasciate vivere Agrodolce e la speranza di un futuro migliore per tantissime persone.